Nell’arco della nostra vita ci troviamo frequentemente di fronte a sfide impegnative che richiedono il nostro impegno prolungato e dunque una buona dose di motivazione che ci permetta di arrivare fino in fondo.
Molto spesso all’inizio siamo carichi per un nuovo obiettivo da raggiungere. Lungo la strada però le difficoltà aumentano e si rischia di ritrovarsi dopo poco tempo demotivati e privi delle energie necessarie.
Questo accade in mille ambiti, ad esempio:
- quando vogliamo imparare una lingua straniera e abbiamo uno slancio forte quando frequentiamo un corso e poi iniziamo a vacillare
- quando iniziamo una dieta dimagrante e poi con il passare del tempo le tentazioni si fanno forti e ci distolgono dall’obiettivo
- quando dobbiamo completare un lavoro, ma le interferenze della vita quotidiana ci fanno rimandare e rimandare…
In sostanza il rischio è quello di partire bene e poi di perdersi per strada.
Come possiamo allora sostenere la nostra motivazione nel lungo periodo?
Una strategia preziosa ci arriva dalla scienza ed in particolare da una serie di quattro studi condotti da due ricercatrici, Minjung Koo della Sungkyunkwan University di Seul e Ayelet Fishbach dell’Università di Chicago.
In questi studi pubblicati sul Journal of Consumer Research le due ricercatrici hanno voluto mettere alla prova la teoria dell’area piccola verificandone con numeri inequivocabili la validità. Gli studi sono stati effettuati utilizzando come banco di prova le tessere fedeltà di alcuni ristoranti (quelle che prevedono un premio al raggiungimento di un certo numero di pasti consumati).
Ma cosa dice la teoria dell’area piccola? Qualcosa di molto importante, semplice e applicabile allo stesso tempo.
Questa teoria verificata sostiene infatti che siamo più motivati a portare a compimento i nostri obiettivi quando portiamo la nostra attenzione sulla parte piccola in cui ci troviamo nel percorso verso il traguardo.
Gli esperimenti hanno dimostrato che se siamo nelle fasi iniziali di un percorso è più efficace concentrarci sui progressi fatti.
Risulta quindi vincente enfatizzare i passi che abbiamo già fatto e non quanto manca da fare.
Viceversa, se siamo nella parte finale del nostro percorso verso l’obiettivo, è meglio fare il contrario. Ossia spostare il nostro focus su quello che rimane da fare.
Può sembrare controintuitivo perché parrebbe logico essere più motivati da tutto ciò che abbiamo già fatto (ad esempio l’80%). Secondo le ricerche non è così.
Qual è la spiegazione delle ricercatrici per chiarire questo fenomeno? La risposta è che quando ci troviamo in un’area piccola i passi in avanti che facciamo vengono percepiti come più grandi rispetto a quando ci muoviamo in un’area grande.
Poniamo di svolgere un giorno il 10% del totale del percorso. Se siamo nelle fasi iniziali e passiamo in un giorno dal 10% al 20% del totale questo viene percepito come un notevole avanzamento.
Se invece siamo all’80% del percorso e svolgiamo lo stesso 10% in un giorno la percezione che abbiamo, confrontando il 10% con l’80% è poco stimolante. Viceversa, se ci concentriamo sul 20% residuo, il 10% assume un valore psicologico molto superiore.
Questa semplice scoperta la possiamo usare in tutti gli ambiti della nostra vita.
Possiamo usarla quando ad esempio stiamo percorrendo una maratona, enfatizzando i progressi fatti eseguendo il raffronto sempre nell’area piccola.
Possiamo usarla per stimolare i nostri ragazzi a finire i compiti, mettendo in evidenza la quantità di esercizi già svolti o rimanenti sempre in base all’area piccola.
E così in tutte le situazioni della vita personale o professionale.
Per concludere questa guida, soffermiamoci un attimo su un aspetto lessicale. Le parole hanno un grande potere e dobbiamo usarlo con attenzione anche qui.
Ricordo un paio d’anni fa quando pedalando durante l’annuale gita cicloturistica Pordenone Pedala (appuntamento praticamente fisso per me e altri 5000 partecipanti), un collega ciclista disse a una sua amica: “abbiamo fatto solo un quinto del percorso, ne mancano ancora 4/5…”. È facile immaginare quanto potesse sentirsi motivata la ragazza da questa frase…
Quel ragazzo stava usando al contrario una delle due parole chiave da applicare assieme all’area piccola: già e solo.
Se avesse detto “abbiamo già fatto un quinto del percorso” (senza aggiungere altro sui 4/5 mancanti) avrebbe sortito un effetto radicalmente diverso perché non avrebbe indebolito (con la parola solo) l’effetto dell’area piccola e avrebbe evitato l’area grande.
E se il percorso fosse stato nella fase finale? “Manca solo un quinto del percorso” sarebbe stata la frase giusta da dire per stimolare la motivazione della sua amica e sua.
Concentrati quindi sempre sull’area piccola, e… buona motivazione!
buongiorno,
anni fa sentii una famosa tennista, Lea Pericoli, dire che in gara pensava a vincere il set non la partita. un set alla volta fa vincere la partita.
saluti
Grazie per l’interessante esempio Paola!
Grazie infinite!
Penso che anche questa guida sia un Dono prezioso per riuscire con successo a duplicare i propri Sogni (…Progetti…Mete) nella realtà e, nel contempo, sostenere la realizzazione dei Sogni (…Progetti…Mete) di Coloro che ci sono vicini !
Con riconoscenza,
Flavia